Forse, infranto il mistero, nel chiarore
del mio ricordo un'ombra apparirai,
un nonnulla vestito di dolore.
Tu, non diversa, tu come non mai:
solo il paesaggio muterà colore.
In un nembo di cenere e di sole
identica, ma prossima al candore
del cielo passerai senza parole.
Io ti vedrò sussistere nel vago
degli sguardi serali, nel ritardo
dei fuochi che si spengono in un ago
di luce rossa a cui trema lo sguardo.
del mio ricordo un'ombra apparirai,
un nonnulla vestito di dolore.
Tu, non diversa, tu come non mai:
solo il paesaggio muterà colore.
In un nembo di cenere e di sole
identica, ma prossima al candore
del cielo passerai senza parole.
Io ti vedrò sussistere nel vago
degli sguardi serali, nel ritardo
dei fuochi che si spengono in un ago
di luce rossa a cui trema lo sguardo.
Mi sovviene una poesia di Ungaretti, se non sbaglio
RispondiEliminamolti sono i poeti che hanno dedicato versi alla propria madre; da Foscolo a Ungaretti, da Pasolini a D'Annunzio...
RispondiEliminaRicordo quella di Ungaretti perchè me l'hanno fatta recitare alle elementari durante una recita per la festa della mamma, ma a me all'epoca non piaceva, perchè era tristissima!
RispondiElimina