lunedì 29 novembre 2010

Alessandro Marcello: Adagio

Mario Luzi: Alla madre

Forse, infranto il mistero, nel chiarore
del mio ricordo un'ombra apparirai,
un nonnulla vestito di dolore.
Tu, non diversa, tu come non mai:

solo il paesaggio muterà colore.
In un nembo di cenere e di sole
identica, ma prossima al candore
del cielo passerai senza parole.

Io ti vedrò sussistere nel vago
degli sguardi serali, nel ritardo
dei fuochi che si spengono in un ago
di luce rossa a cui trema lo sguardo.
© Mario Luzi, Un brindisi, Sansoni, Firenze 1946

Franz Schubert: Ave Maria

«...e il naufragar m'è dolce in questo mare.»

Caspar David Friedrich, "Mare di nebbia"
(Giacomo Leopardi da “L’infinito”)

domenica 28 novembre 2010

«Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile.»

(Antoine De Saint-Exupéry, “Il Piccolo Principe”) ~ suggerita da @Carla Giordani ~

Pedro Salinas: “La voce a te dovuta” XXXIX

E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, 

per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami. 

E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti.  

Non debba mai scoprire con domande, con carezze, 

quella solitudine immensa d'amarti solo io.

Partita a scacchi con la morte, dal film “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman

«La cosa più terribile della morte di un sogno, è soppravvivergli.»

(Efraim Medina Reyes) ~ suggerita da @Clara Perozzi ~

«Quando insegui i tuoi sogni più felici si aprono porte anche là dove non c'erano porte.»

Roma - EUR
(Joseph Campbell)

Salvador Dalì & Walt Disney: Destino

martedì 23 novembre 2010

«Ciascuno vede ciò che si porta nel cuore.»

© Titti Garelli - Ritratti, Bambina e Uccellino
(Wolfgang Goethe)

John Keats da “Lettera a James Rice” 14-16 febbraio 1820

«È sorprendente, ma l'idea di lasciare questo mondo rende ancora più profondo in noi il senso delle sue bellezze naturali… penso ai prati verdi, medito con il più grande affetto su ogni fiore che conosco dall'infanzia. Le loro forme e i loro colori mi sembrano così nuovi, quasi li avessi appena creati io con fantasia sovrumana. Probabilmente è perché sono legati ai momenti più felici e ingenui della nostra vita. Ho visto fiori di paesi stranieri delle specie più meravigliose nelle serre, eppure non me ne importa un fico secco. Gli unici fiori che voglio vedere sono i semplici fiori della nostra primavera.»

lunedì 22 novembre 2010

Tchaikovsky: Valzer dei fiori

Mussorgsky: Una notte sul monte calvo

Emily Dickinson: O FRENETICHE NOTTI!

O frenetiche notti!
Se fossi accanto a te,
Queste notti frenetiche sarebbero
La nostra estasi!
Futili i venti
A un cuore in porto:
Ha riposto la bussola,
Ha riposto la carta.
Vogare nell'Eden!
Ah, il mare!
Se potessi ancorarmi
Stanotte in te!

Anne Brontë: NOTTE

Amo l'ora silente della notte,
perché un sogno felice nasce allora,
rivelando alla mia vista incantata
ciò che il mio occhio sveglio non adora.
E può il mio orecchio udire anche la voce
che da tempo la morte ha soffocato;
l'afflitta solitudine in un grato
impeto di speranza si tramuta.
Fredda giace da anni nella tomba
la creatura che amavo contemplare;
soltanto il sogno, a notte, come viva
può farlo dolcemente ritornare.

«Con la fantasia si può fare il viaggio più spettacoloso che sia consentito ad un essere umano.» (Walt Disney)

domenica 21 novembre 2010

«Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni... e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.»

(William Shakespeare "La Tempesta")

«Bright Star» (John Keats)

Fotogramma dal film "Bright Star" di Jane Campion.
Fulgida stella, fossi fermo come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,
a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita,
le mobili acque al loro dovere sacerdotale
di puro lavacro intorno a rive umane,
oppure guardare la nuova maschera dolcemente caduta
della neve sopra i monti e le pianure.
No - pure sempre fermo, sempre senza mutamento,
vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,
sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,
sempre desto in una dolce inquietudine
a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,
e così vivere in eterno - o se no venir meno nella morte.

«Vorrei sedermi vicino a te in silenzio» (Tagore)

Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio: temo che
il mio cuore mi salga alle labbra.

Ecco perché parlo stupidamente e nascondo
il mio cuore dietro le parole.

Tratto crudelmente il mio dolore per paura
che tu faccia lo stesso.

«Orribil furon li peccati miei; / ma la bontà infinita ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei.» (Purgatorio III, 121-123)

Il "Galata morente" è una copia romana marmorea di una scultura ellenistica, forse realizzata in bronzo. L'opera fu commissionata tra il 230 e il 220 a.C. da Attalo I di Pergamo per celebrare la sua vittoria contro i Galati. Non si conosce esattamente l'identità dell'artista che realizzò l'opera: si ritiene si tratti di Epigono.
La prima schiera di anime che Dante e Virgilio incontrano sulle pendici del purgatorio, è quella degli scomunicati, morti senza essersi riconciliati con la chiesa, e salvi perché pentiti all’ultimo momento della vita. I pentiti dell’”ultima ora”, divisi in diverse categorie, abitano una prima zona del monte, che può definirsi antipurgatorio, dove attendono un dato tempo prima di entrare nel purgatorio vero e proprio ad espiare i loro peccati. Questa singolare invenzione dantesca vuole sottolineare da una parte l’infinità della misericordia divina, pronta ad accogliere tra le sue braccia chiunque si rivolga a lei (vv. 122-123), anche all’ultimo istante; dall’altra il fatto che la giurisdizione ecclesiastica non può decidere in ultima istanza della sorte eterna dell’uomo, ma il suo decreto può esser superato dal rapporto diretto del cuore umano con Dio: anche nel caso più grave – quello della scomunica papale – anche quando i peccati commessi sono “orribili”, come è il caso di Manfredi, un sincero moto di pentimento basta alla salvezza eterna.
La figura scelta qui da Dante, quella di Manfredi di Svevia, uno dei personaggi più potenti del tempo e più gravemente condannati dalla Chiesa, è come l’emblema, posto all’apertura della cantica, di quel supremo valore – incontro tra misericordia e umiltà – che i passi evangelici del Figliuol prodigo e del Buon ladrone insegnano e che la Divina Commedia, ad essi ispirata, tramanda con la forza della poesia.

Chopin - Notturno in Do# minore

martedì 16 novembre 2010

Vincenzo Cardarelli: "Abbandono"

dipinto di Jack Vettriano "Heartbreak Hotel"

Volata sei, fuggita 

come una colomba

e ti sei persa là, verso oriente.

Ma son rimasti i luoghi che ti videro

e l'ore dei nostri incontri.

Ore deserte,

luoghi per me divenuti un sepolcro

a cui faccio la guardia.

«Siamo qui, nell'oscurità, sospesi tra la poesia delle lucciole e il fuoco divampante delle stelle.»

(Susanna Tamaro “Più fuoco, più vento”)

Raffaello Sanzio "La scuola di Atene"

«La speranza è un essere piumato che si posa sull'anima e canta melodie senza parole e non si ferma mai.»

(Emily Dickinson)

«Non lasciare che la paura di perdere t'impedisca di partecipare.»

(dal film “Cinderella Story”) ~ suggerita da @Clara Perozzi ~

lunedì 15 novembre 2010

George Gershwin "Rhapsody in Blue" con foto di New York

"Sonno" di Rabindranath Tagore

«Nel tuo sonno, al limite dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso, come la stella del mattino che appare per prima alla tua finestra. Con i miei occhi berrò il primo sorriso che, come un germoglio, sboccerà sulle tue labbra semiaperte. Il mio desiderio è solo questo.»

Giuseppe Ungaretti: "Inizio di sera"

La vita si vuota

in diafana ascesa

di nuvole colme

trapunte di sole.

«Di una cosa sono convinto: un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.»

(Franz Kafka da una lettera a Oskar Pollack)

«È un tempio la Natura ove viventi / pilastri a volte confuse parole / mandano fuori; la attraversa l'uomo / tra foreste di simboli dagli occhi / familiari…»

(Charles Baudelaire)

venerdì 12 novembre 2010

«Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.»

"l esprit de rosee du matin" by Lucias Tears
(Rabindranath Tagore)

«Temer si dee di sole quelle cose / c'hanno potenza di fare altrui male; / de l'altre no, ché non son paurose.»

(Dante, Inferno II, 88-90)

«Ogni giornata è una piccola vita, ogni risveglio una piccola nascita; ogni nuova mattina è una piccola giovinezza, ogni coricarsi, ogni addormentarsi è una piccola morte.»

(Arthur Schopenhauer) ~ suggerita da @Cristina Zamboni ~

«Non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo, ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio.»

Un legame speciale intercorreva tra Madre Teresa di Calcutta, la "matita" di Dio, e Giovanni Paolo II, mi è piaciuto pertanto ricordarli insieme
(Tommaso da Kempis)

«La vita è un ponte, perciò non costruirci sopra una casa.»

Ponte Vecchio a Firenze
(Buddha)

martedì 9 novembre 2010

«Quando il battito del cuore supera le ombre del passato l'amore potrà trionfare sul destino.»

(Nicholas Sparks)

Giacomo Puccini da "MADAME BUTTERFLY" - Un bel di vedremo

«Quando in un libro, di poesia o di prosa, una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un quadro scultura o monumento quel testo ti arricchisce non solo nell'immediato ma ti muta nell'essenza.»

(Giulio Einaudi)

«Probabilmente non esiste nessuna intimità che possa competere con due sguardi che si incontrano con fermezza e decisione, e che semplicemente rifiutano di lasciare la presa.»

(Jostein Gaarder) ~ suggerita da @Stefania Mordà ~

Giacomo Puccini, da "TOSCA" - E Lucevan le stelle